Commissione sull'argomento “cave” del 02/11/2009 – Assessorato Lavori Pubblici-Territorio
Inizio 19,30 fine 23,30 presso sala consigliare.
Presenza pubblico: nel momento di maggior afflusso oltre 30 persone, sedie disponibili 13/14.
Credo che esista un solo comune in Italia che in situazioni normali lasci in piedi Cittadini che hanno la costanza di assistere ai consigli comunali e alle commissioni: castelfranco emilia.( l'uso delle maiuscole e minuscole non è casuale).
Dalle elezioni è stata la prima volta in cui si è parlato di cave.
Per la verità è dal 10 marzo 2009 (giorno di approvazione del piano cave comunale) che non si parlava di cave. E pensare che il fatto che il Sindaco graziosi e l'Assessore simoni siano stati spazzati via dalla scena politico-amministrativa è dipeso moltissimo dalla approvazione del piano cave stesso.
Assente il Sindaco reggianini. Ospiti: la Dott.ssa Diana Neri (responsabile dell'ufficio lavori pubblici e territorio, l'Avvocato che seguirà la stesura degli accordi, il Geologo Bollettinari, il Dr. Dallari della GEOGROUP e, in rappresentanza della Provincia, Giorgio Barelli.
Ha aperto la Neri con l'esposizione dell'iter del nuovo piano cave, esposizione doverosa per i Consiglieri nuovi e parte del pubblico presente, molto noiosa per chi come noi del Comitato Piumazzese NO alle CAVE l'ha già sentita una decina di volte, ma soprattutto per chi come noi non accetta ancora l'idea che si possa fare un disastroso scempio del territorio e in questa misura.
Attraverso quello che in quel momento fungeva da nostro “braccio politico” cioè la Lista Civica Frazioni e Castelfranco nella persona del Consigliere Silvia Santunione, ci eravamo posti l'obiettivo di fare il punto sulle vecchie cave e di capire o, meglio, di FARE DIRE un po' di cose.
La prima era “ufficializzare” chi avesse pensato la quantità e l'estensione de “buco”. Giorgio Barelli ha chiarito, speriamo definitivamente, che sono stati i Comuni a chiedere le quantità poi assegnate dalla Provincia. L'Assessore vigarani continua a definire “ballerino” il frantoio: Assessore, lei sa benissimo che il frantoio era in carico a San Cesario e che i suoi predecessori avevano chiesto (sempre per favorire i cavatori) di portarlo a Piumazzo!! Chi come Lei vorrebbe fare intendere che anche il frantoio fosse una imposizione è in malafede.
Secondo punto importante che siamo riusciti a far emergere è questo: se il nuovo Sindaco decidesse che sul suo territorio non si può cavare nemmeno un sasso cosa succede?
La esposizione della Neri su questo punto diceva che, nel caso il Comune non desse il via al piano cave approvato, passati due anni la Provincia avrebbe dato esecutività al piano .
La risposta del Barelli è stata che la Provincia non ha NESSUN POTERE di imporre l'esecutività del piano.
A questo punto c'è stata un' ultima domanda da parte dell'Assessore al Bilancio che sostanzialmente diceva: ma se così fosse dove andiamo a prendere la ghiaia che eventualmente ci serve? Risposta: l'andiamo a prendere altrove, in Albania se necessario.
Alla approvazione del PAE (10 marzo 2009 , teatro DADA') il nostro attuale Sindaco reggianini (allora capo gruppo PD) parlo' di opportunità derivanti dalle escavazioni: vediamole.
La GEOGROUP è stata incaricata dal Comune (costo 10.000 euro) di valutare le opere non fatte da tre delle cinque aziende cavatrici che avevano i contratti scaduti a marzo 2008. Anche se l'Assessore vigarani lo dice mangiandosi le parole affinché non si senta, con l'equivalente di 363.000 euro comprensivi di rivalutazione ISTAT le ditte cavatrici sarebbero in pari con tutti avendo avuto in cambio oltre un milione di metri cubi di ghiaia. Ma attenzione: i 363.000 euro che sommati al dovuto delle altre due aziende cavatrici interessate arriveranno più o meno a 600.000 euro è la cifra equivalente stimata per sistemare il “buco” di 40 ettari con uno strato di un metro di terra (ripristino) una carreggiata interna (ciclabile) e un parcheggio in via Salvetto ricavato nello spazio dove oggi c'è la pesa per i camion e il relativo capanno. Per completare l'elenco delle “opere compensative”, quelle per intenderci che dovrebbero “compensare “ la comunità per il danno subito, c'è pure un laghetto in fondo alla cava , oggi visibile quando piove molto.
Questo per il vecchio, gestito male (come dice vigarani) dalla vecchia Giunta: vediamo il nuovo.
In un minuto facciamo la somma delle cifre che serviranno per le opere “funzionali alle nuove escavazioni”, che dovranno essere eseguite prima dell'inizio dei lavori: rotonda via Salvetto (per fare uscire i camion) tangenzialina California per rendere appena accettabile l'aumento di traffico, rotonda (per fare entrare i camion )e altre amenità.
La somma rappresenta almeno la metà del valore che dovrà uscire dal “buco” (totale oltre 100 ettari). Dovremo pure dare una sistematina col solito metro di terra, alzare un po' il livello di cava vicino al paese per metterci 2 campi da calcio (se c'è una abbondanza a Piumazzo è proprio di campi da calcio), spostiamo il laghetto in una buca più a sud, tombiamo il torrente Muzza dietro al Casale California (tot. € 800.000 ???), facciamo una (inutile) rotonda sulla via Muzza Corona altezza Via Lago di Garda e abbiamo finito ciò che ricaveremo dal buco. Rimangono da pagare 2 persone in più all'ufficio Territorio per gestire i controlli (richiesti dalla Dott.ssa Neri e già promessi) e la necessità di manutenere vita natural durante un'area di oltre 100 ettari.
Noi siamo per rinunciare a tutte queste OPPORTUNITA' e invitiamo il nostro Sindaco e il suo Assessore a fare eseguire dai cavatori le opere di sistemazione dovute e di chiudere così lo strappo con la popolazione di Piumazzo, strappo che sull'argomento và ben oltre i risultati elettorali e che potrebbe,se non risolto, incidere sulle future tornate elettorali.
Enzo Rubbiani
Presidente del Comitato Piumazzese NO alle CAVE
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