Comunicato stampa: Ancora a proposito di consulenze, i soldi che il comune spende per il POC
Il POC è il Piano Operativo Comunale che ogni Sindaco dovrebbe fare per dare la propria impronta allo sviluppo del territorio. Il POC deve essere elaborato nell’ambito di quanto previsto dal PSC, il Piano Strutturale Comunale, che definisce le linee generali di sviluppo per tutto il territorio comunale mentre il POC, appunto, attiva concretamente quelle che vengono ritenute più importanti, necessarie, strategiche per il territorio.
La storia del POC a Castelfranco è particolare.
Nella legislatura 2004-2009 è stato approvato, ad aprile 2009, il PSC a seguito del quale alcuni ambiti territoriali dovevano entrare formalmente e automaticamente in un primo POC (il c.d. POC 1). Ci fu poi una polemica pubblica (sulla stampa) nella quale l’ex Vice Sindaco Turci chiese pubblicamente conto a Zerri (l’attuale Vice Sindaco e Assessore all'Urbanistica) di un inspiegabile e incomprensibile ritardo nell’adottare e approvare velocemente il POC 1 che, di fatto, non comportava alcun lavoro particolare poiché era meramente attuativo di previsioni già contenute ed elaborate nel PSC approvato.
In occasione di una seduta del Consiglio Comunale del gennaio 2010, il Sindaco dichiarava pubblicamente che il POC 1, una formalità, sarebbe stato approvato velocemente, e il POC 2 (quello strategico che andava ad individuare le scelte concrete e operative di sviluppo del territorio e dunque ben più importante) sarebbe stato adottato entro giugno 2010.
Vediamo cosa è successo da allora e quanti soldi sono stati spesi.
Per il POC 1 (una formalità) e il POC 2 (ben più importante e complesso) è stato dato un incarico esterno ad uno studio professionale il 31/07/2009 per € 88.782,40 (data ipotizzata per la consegna del lavoro: 15 agosto 2010!).
Sempre per il POC 2 sono stati dati ulteriori incarichi a professionisti che dovevano fare degli studi specialistici funzionali alla formazione del POC e in particolare:
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- il 12/01/2010 incarico esterno ad un professionista per gli studi geologici per € 7.650,00;
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- il 12/01/2010 incarico esterno ad un professionista per gli studi sul clima acustico per € 3.570,00;
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- il 12/01/2010 incarico esterno ad un professionista per gli studi su trasporti e Mobilità per € 3.000,00.
Successivamente, il 29/03/2011, sempre allo studio professionale già sopra indicato (già incaricato per il POC 1 e il POC 2 per € 88.782,40) è stato dato un altro incarico di € 24.336,00 per uno studio sul commercio (sempre funzionale al POC 2).
In seguito il Capo Settore Urbanistica, che aveva la responsabilità del POC 2, si è dimesso, ma senza avere finito il POC2. L’Amministrazione ha quindi pensato di incaricare il detto Capo Settore (divenuto ex...) per finire il POC con un incarico esterno stanziando la somma di € 19.890,00, oneri fiscali e contributivi esclusi.
Dunque sommando gli importi di tutti gli incarichi esterni si arriva ad un importo stanziato dal Comune Castelfranco (dunque soldi dei cittadini!) di quasi € 150.000.
E il POC 2 dov'è?
Dall’ormai famoso giugno 2010 dichiarato dal sindaco il POC 2 non è ancora stato approvato. E’ stato scavalcato dal POC 3, già adottato e approvato!
Come mai nella legislatura terminata nel 2009 è stato fatto il PSC -ben più complesso - spendendo di meno?
Come mai non sono state applicate delle penali per i ritardi di consegna del POC 2 ed anzi sono stati spesi ulteriori soldi in altri incarichi? E poi, nonostante altri soldi, come mai i lavori commissionati non sono ancora stati terminati??? In una situazione di sempre più gravi difficoltà di bilancio per gli enti locali, difficoltà che si ripercuotono drammaticamente sulle famiglie, 150.000 € spesi per lavori non ancora terminati e in pesante ritardo è politicamente gravissimo.
Peraltro, il continuo ricorso alle consulenze oltre ad un aggravio di costi comporta il degrado delle competenze degli uffici della pubblica amministrazione. Solo mantenendo le proprie competenze tecniche la pubblica amministrazione può fare le proprie scelte in maniera indipendente e senza rischiare condizionamenti da quelle lobby che traggono il proprio sostentamento dai rapporti con gli enti pubblici.
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