30 NOVEMBRE DA RICORDARE...

UN'ALTRA VITTORIA DEI CAVATORI, UN ALTRO SFREGIO ALLA NOSTRA TERRA...

Testo interamente redatto dal sito La Carbonara Blog

Accordo ai sensi dell’art. 24 LR 7/04 tra il Comune di Castelfranco Emilia e la Granulati Donnini SpA per la regolamentazione di attività estrattiva in area ubicata all’interno del Polo 12 California di proprietà della Granulati Donnini SpA. Approvazione.

L’assessore Vigarani spiega rapidamente che nel Polo 12 si andrebbe ad autorizzare un ultimo residuo potenziale del precedente PAE, precisamente all’interno dell’area di riserva della variante del 2004 allo stesso vecchio Piano, cioè Cava Rondine 2010, nel cui perimetro – solo per fini di ripristino – s’inserisce Cava Rondine 2. Ed è in questo “rondinone” di 15.000 mq che la ditta cavatrice proprietaria, la Granulati Donnini, chiede di poter scavare il residuo non scavato nel 2010-2011 “più un piccolo quantitativo legato allo spostamento di una rampa… In tutto parliamo di circa 36.500 metri cubi”. Opera compensativa legata all’accordo: il primo stralcio dei lavori per realizzare la pista ciclabile di 460 metri che unirà la California al comparto Kiwi.

Barbieri propone subito due emendamenti, dal punto di vista tecnico riconosciuti regolari dal responsabile del settore, chiedendo attestazioni più “stringenti” prima di concedere nuove autorizzazioni a scavare, per tutelare il patrimonio pubblico e “altresì attestare di non avere in corso procedimenti sanzionatori o di contestazione di inadempimento relativamente all’attività estrattiva svolta”; e chiede la cessione gratuita al Comune della proprietà dell’area di cava entro e non oltre 18 mesi dalla data della stipula della convenzione.

Consiglio Comunale del 30/11/2011

Interviene Silvia Santunione:

“La ditta Granulati Donnini ha chiesto di scavare 36.500 mc di ghiaia residui del PAE ‘97 che si desumono non scavati all’interno dell’area del Polo 12 “California”, denominata “Rondine 2010”. Per verificare la legittimità di questa richiesta, l’amministrazione comunale deve anzitutto verificare l’esistenza di questo diritto e dunque l’effettiva disponibilità di questo quantitativo, nel rispetto della normativa applicabile al caso.

Il PAE 97, nella variante 2004, autorizzava una escavazione di 350.000 mc di ghiaia, sulla cui base il Comune ha rilasciato l’autorizzazione “Rondine” n. 8854 del 17/3/2005 e firmato la relativa convenzione nel marzo 2005. Dalle suddette autorizzazione e convenzione si evince che:

- la superficie autorizzata alla escavazione è di mq 56.740, essendo i residui 136.670 mq superfici adibite ad aree di servizio, aree di sistemazione e franchi di rispetto delle altrui proprietà (in questa ultima superficie è ricompresa l’area della “San Giacomo”).

- la profondità massima di scavo è di – 10 mt dal piano di campagna;

- il volume lordo autorizzato (comprensivo cioè anche di cappellaccio e sfridi-limo) è di mc 526.577;

- il volume di ghiaia asportabile è di mc 349.953;

- il volume del cappellaccio e scarto è di mc 176.624.

Silvia Santunione

La società Granulati Donnini dichiara di avere scavato solo 314.479 mc di ghiaia anziché la quantità autorizzata di 349.953 mc “perché non reperiti nell’area” e pertanto oggi chiede di estrarre all’interno dell’area di cava denominata “Rondine” la differenza di 35.474 mc più altre piccole differenze per un totale di 36.500 mc.

Tuttavia, la stessa Granulati Donnini, in una sua comunicazione del 16.9.2009 indirizzata al Comune di Castelfranco Emilia (assunta a protocollo dell’ente nr. 0028888 del 21/9/2009) dichiara testualmente: “La potenzialità della cava (con riferimento alla cava “Rondine”, ndr) non è esaurita, bensì non sono più disponibili ulteriori quantitativi estrattivi dal precedente PAE se si eccettua il volume residuo (mc 29.659) disponibile, in quanto al 31/12/07 non ancora soggetto a richiesta di alcun soggetto attuatore, di cui è in corso l’iter autorizzativo per la coltivazione della cava denominata “Rondine 2”. E’ dunque la stessa Granulati Donnini ad avere dichiarato che il precedente PAE non ha più residui da scavare, fatta eccezione per la “Rondine 2” la cui attività estrattiva per il residuo individuato di 29.659 mc è in corso, in quanto già autorizzata (sulla base della convenzione rep. 11437 del 14/8/2010 e relativa autorizzazione prot. 26326 del 14/8/2010) e non fa nessun accenno ad ulteriori quantità autorizzate ma non ancora scavate.

Santunione e Garuti

Questa sera l’amministrazione comunale chiede al Consiglio Comunale di approvare un accordo per la regolamentazione dell’attività estrattiva di una quantità residua del precedente PAE (quantificata in 36.500 mc) che la stessa ditta Granulati Donnini aveva dichiarato esaurito. Ogni commento è superfluo… Ma veniamo comunque a commentare la richiesta della ditta Granulati Donnini, confrontando i dati autorizzati con quelli forniti dalla medesima ditta (nelle relazioni annuali che la ditta ha l’obbligo di presentare al Comune autorizzante l’attività estrattiva):

descrizione quantità autorizzate quantità scavate differenza

volume lordo mc. 526.577 469.276 – 57.301

volume ghiaia mc. 349.953 314.479 – 35.474

volume scarti mc. 176.624 154.797 – 21.827

Ora, poiché la Granulati Donnini ha dichiarato di non avere reperito all’interno della cava i mc. di ghiaia autorizzati, questo significa che ha scavato tutti i mq 56.740 di area autorizzata all’escavazione, ove però avrebbe reperito ghiaia solo per mc 314.479 anziché per il quantitativo di mc 349.953 previsto nel piano di coltivazione. Ma allora avrebbe dovuto dichiarare un maggiore quantitativo di cappellaccio e scarto – per almeno mc 212.098 anzichè i mc 154.797 dichiarati – perché, avendo scavato tutta l’area autorizzata, il totale del volume lordo (dato dal rapporto tra mq dell’area e profondità di scavo) non cambia ma resta sempre di mc 526.577 e cambierà invero il rapporto tra ghiaia e scarto (reperita meno ghiaia rispetto alla quantità autorizzata significa che in quell’area il volume di scarti, limi etc…è risultato maggiore rispetto all’autorizzato e dunque al previsto, ma in ogni caso la somma tra ghiaia e scarti dovrà comunque sempre corrispondere al volume lordo autorizzato dato appunto dal rapporto tra superficie di scavo e profondità dello scavo).

Su tale punto e su tale questione la nostra Lista Civica aveva presentato, nei termini previsti, una specifica osservazione a cui il Comune di Castelfranco Emilia ha risposto tramite il suo consulente geologo Nespoli.

Opposizione e minoranze lasciano la sala

Questi ha giustificato la differenza affermando che ai 469.276 mc di volume lordo scavato occorreva aggiungere 49.000 mc di limo proveniente dai frantoi di lavorazione della ghiaia e perciò veniva così totalizzata la somma di mc 518.000 circa che si avvicinano ai 526.000 mc lordi autorizzati. Il consulente geologo e per esso il Comune stesso che, con la delibera di Giunta n. 131 del 2/8/2011 ha approvato le osservazioni presentate dal geologo Nespoli per il Comune nonché le controdeduzioni del medesimo alle osservazioni presentate dalla nostra Lista Civica, hanno dimenticato un piccolo particolare e cioè che i limi che la ditta subisce nella lavorazione ai frantoi sono già forfettariamente calcolati, nella misura del 15%, nel volume scarti e pertanto, effettuando i calcoli così come ha fatto il geologo incaricato dal Comune, i suddetti 49.000 mc vengono calcolati due volte.

In questa delibera di Giunta si dà atto di 12 criticità e la stessa delibera stabilisce che trattasi di prescrizioni che devono essere rispettate, ma di tutto questo non si è fatto alcun cenno in commissione quando è stato esaminato l’accordo. Credo che il primo elemento fondamentale per poter anzitutto valutare la legittimità di questo accordo è che tutte queste prescrizioni siano state rispettate, in quanto presupposto necessario per la validità dell’accordo. Perché queste 12 prescrizioni sono state sottaciute in commissione? Perché le avete fatte passare sotto silenzio?

Visto che non ci sono ragioni di urgenza per approvare oggi l’accordo, torniamo in commissione e verifichiamo che siano state rispettate le 12 prescrizioni, ad una ad una… guardiamoci a modo e poi possiamo tranquillamente tornare a votarlo in consiglio comunale”.

Vota il PD

Barbieri chiede chiarimenti sulla fidejussione, troppo bassa rispetto alla monetizzazione delle opere compensative (ciclabile Via Martiri Artioli per 49.000 euro e ripristini Rondine 2 per 91.000 euro, totale di 140.000 euro) “ma la fidejussione è di poco meno di 31.000 euro: dov’è la garanzia?”

Vigarani risponde che “cava rondine è all’interno di cava ex San Giacomo, annessa a Cava Rondine 2010”, e che “bisogna guardare l’insieme: la fidejussione su tutta la cava è di 256.000 euro, di cui 180.000 sulla ex cava San Giacomo e i restanti 91.000 euro non sono sulla cava oggetto dell’accordo ma su un’altra, mentre i 31.000 sono sulla cava Rondine 2010 alla quale si fonde la cava rondine 2 solo per finalità di recupero”.

E poi l’assessore Vigarani risponde brevemente alla Santunione: “in commissione è stata richiamata la delibera di Giunta, non si nasconde niente. La delibera è stata fatta qualche giorno fa e immagino sia arrivata all’attenzione dei consiglieri. Il percorso che è stato elencato dalla Santunione è giusto: sono passi standard, dopo di che si formulano le prescrizioni: sono 12, non sono un numero elevato, ma sono state recepite, i punti ci sono tutti. Deciderà il consiglio comunale se ritornare in commissione… io non credo, se posso esprimere un parere… per l’amor di Dio… La potenzialità residua di 29.965 mc erano i residui del precedente PAE autorizzabili e infatti noi li abbiamo autorizzati l’anno scorso, in maggio, con una “semplice” convenzione, non con un accordo. I volumi della Rondine 2010, i 36.500 mc della Rondine 2010, non è un volume di residui autorizzabile, ma volumi autorizzatiall’interno del precedente PAE che erano già stati individuati all’interno dell’area. Per rendere effettivo, quindi nuovamente accessibile questo quantitativo, il Pae dice che serve un accordo, quello che vediamo stasera. I due quantitativi hanno nature diverse”.

Consiglio Comunale del 30/11/2011

Silvia Santunione chiede il rinvio del punto. Il rinvio viene respinto.

Allora parte con il secondo intervento: “Devo dire che non ho ben compreso la risposta che mi ha dato Vigarani, allora facciamo degli altri conti… E i conti non tornano. Poiché la ditta Granulati Donnini ha dichiarato di avere scavato fino a -10 mt dal piano di campagna scavando, come si vede dalla tavola 0, l’area colorata in blu pari ai circa 56.000 mq autorizzati, i dati oggi presentati dalla ditta Granulati Donnini nel suo progetto “Rondine 2010” senza alcuna spiegazione nonostante le nostre osservazioni sono inaccettabili al fine di dimostrare il diritto a scavare ulteriori 36.500… delle due l’una, o la ditta non ha scavato tutta l’area autorizzata di mq 56.740 e allora non può dire che la ghiaia non c’era, o ha scavato tutta la suddetta area autorizzata e i conti non tornano, perché il lordo scavato, cioè ghiaia-cappellaccio-sfridi, scarto, devono sommare mc 526.000 circa.

Ma se la stessa granulati Donnini ha dichiarato che nel precedente PAE non ci sono più residui da scavare, non parlando mai di quantità autorizzabili, come mai adesso invece ci sono? Non solo voto contrario, non partecipo nemmeno al voto, prendo tutti gli atti e vado in Procura”.

Anche Barbieri dichiara di non partecipare al voto e, seduta stante, presenta una mozione in cui si chiede il ritiro del punto relativo all’accordo, “per illegittimità”, e domanda un parere sull’atto alla segretaria.

Consiglio Comunale del 30/11/2011

Breve sospensione. L’atto di Barbieri è regolare, ma Barbieri lo ritira per consegnarlo in Procura e in Prefettura, e si passa velocemente, troppo velocemente, a votare l’accordo. Il PD-IDV non replica agli ultimi interventi e non fa nemmeno la sua dichiarazione di voto. Gli emendamenti di Barbieri vengono respinti e l’accordo viene votato “all’unanimità” dagli unici rimasti in sala: 12 consiglieri PD-IDV, compreso il sindaco, mentre le minoranze e l’opposizione lasciano l’aula.

Si passa agli ultimi due punti: due mozioni di settembre/ottobre 2009 (due anni fa!). “Meglio così, perché nel frattempo la stessa amministrazione ci ha fornito dati confortanti”. La prima proposta di ordine del giorno chiede la revoca dell’esecutività del PAE nel polo 12 California in base al tema “acqua” (soggiacenza delle falde).

Continua Silvia Santunione: “La tavola 2 del PIAE/PAE 2009 indicava il livello delle falde a meno 22 metri dal piano di campagna e questo dato veniva ribadito nella controdeduzione n. 26 della Provincia di Modena. Ma già due anni fa avevamo rilevato l’incongruenza di questi dati, perché in una relazione allegata a quella annuale della ditta Granulati Donnini si dava atto che la soggiacenza a maggio 2006 era a 15 metri dal piano di campagna, si abbassava a 23 metri nel 2007, si alzava a 15 metri nel 2008 e si riabbassava a 17 metri nel settembre del 2008. Oltre a questo, una relazione del geologo Bollettinari incaricato dal Comune, nel 2009, ha individuato dati ulteriormente peggiorativi, avallati da un’altra relazione per conto del Comune che evidenziava che il livello di falda a maggio del 2009 era confermato a meno 16 metri circa dal piano di campagna.

Sindaco Stefano Reggianini

Il lavoro del geologo Nespoli, inoltre, ha ora rilevato livelli di soggiacenza della falda che arrivano fino a meno 13 metri. Il PIAE/PAE si è fondato su un’istruttoria che oggi non è più rispondente alla realtà: né prima, né oggi. I dati reali sono completamenti diversi. C’è una differenza di 7/8 metri tra lo scritto e il riscontrato! Occorre fermare tutto, tutto torna in Provincia con i nuovi dati e l’istruttoria è tutta da rifare. Se avete davvero a cuore l’ambiente, come dite, i dati del Piano vanno rivisti… Più emergono dati e più emerge la follia di questo piano. Si deve fermare tutto, altrimenti andate avanti a vostro rischio e pericolo e ve ne assumerete tutte le responsabilità… Non si può proseguire, va tutto rispedito al mittente”.

Ultima mozione relativa alla “monetizzazione” delle opere compensative del vecchio PAE non realizzate: “il Comune ha deciso di destinare queste somme ad opere funzionali al nuovo PAE, come acconto per le opere che le ditte scavatrici devono comunque realizzare (vedi famosa rotonda di Via Martiri Artioli). – prosegue la Santunione – Riteniamo che queste somme non debbano essere versate in acconto (da vecchio a nuovo Pae), ma in aggiunta nel nuovo PAE”.

Incalza Manfredi: “allora ci sono dei problemi? C’è qualche interesse privato? C’è qualche amministratore che ha interesse a favorire qualche impresa privata? Io credo che il dubbio possa nascere…”

Replica di Ghermandi: “in Sicilia ci sono 500 cave attive, 494 in Lombardia e 2.543 cave dismesse, in Veneto si scava sottofalda, fino a 60 metri di profondità, secondo i dati pubblicati da Legambiente… E non sono regioni governate dalla nostra parte politica… Sono totalmente d’accordo sugli ordini del giorno della Santunione, gli atti parlano già in questo senso, tutti gli accordi pubblico-privati comune-ditte cavatrici passano in consiglio. Quindi c’è piena condivisione…” (voteranno a favore?!? Chissà…)

Vigarani ammette che vanno aggiunti piezometri nuovi, anche se i dati di soggiacenza della falda non giungono solo dai piezometri, ma dal monitoraggio dei pozzi. Mezzini difende l’integrità morale dell’amministrazione, non c’è niente di “raffazzonato”, le falde sono dinamiche, l’acqua va alla bassa… e si vota.

Le due mozioni vengono respinte 12 a 5. Nessuna sorpresa.

Infine Gidari chiede rassicurazioni sulla conclusione dei lavori a carico di Hera su Via per Panzano, nei termini previsti. Risposta: chiedilo a Hera.

E’ l’una. Si va… alla bassa (Sabattini ha già pronto il suo pigiama scampanato)

 

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Per sempre amici......


Ciao Gigi, grazie e ancora grazie amico caro.....


CHI LOTTA PUO' PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIA' PERSO.......(Guevara)

Ciao amico Bustelli, chissà se riusciremo ancora a percorrere tutti insieme le strade delle nostre campagne, le vie della nostra terra... come quando quel giorno, ci guidavi per farci vedere quanto è bella e importante...e quanto è importante difenderla da chi la vuole distruggere...

E’ difficile pensare che persone che popolano questa bellissima terra e che dipendano da essa, riescono a sacrificarla con delle manovre politiche capaci di distruggere senza riguardo e sentimento, senza rispetto della popolazione che la abita …



CON UN VOTO CORAGGIOSO TUTTO SI SAREBBE FERMATO, E SAREBBE RIMASTO SOLO UN BEL RICORDO O UN BEL FUMETTO...




UN PENSIERO...!

Piumazzo è un paese tranquillo e laborioso.Il suo unico bene è la terra,fertile e bella. Viviamo tempi difficili per l’agricoltura, ma non difficilissimi: la terra è sempre fedele.

Ma abbiamo anche l’oro grigio, la ghiaia,che sta sotto la terra: è lei che la drena e rende buono il terreno e ricche d’acqua le falde. La sensibilità odierna, non equilibrata, vuole salvare i fiumi, allontanandovi le cave, ma non pensa a salvare le campagne.

Domani si pentiranno, ma sarà troppo tardi. La nostra terra sarà morta per sempre, non più coltivata, buona non si sa per cosa.

La terra non è una merce come le altre, richiede un particolare rispetto, perché ha in sé qualcosa di sacro.

Il progetto estrattivo approvato dagli organi competenti va bene per aree depresse e in abbandono. A noi non sembra di essere così.

don Remo Resca

 


I CAVATORI SONO ANCHE SPONSOR DEGLI EVENTI

La Granulati Donini s.p.a. , rimane una delle piu importanti e imponenti società di scavo che lavora nella nostra Provincia......chissà perché compare nel tabellone principale della festa del PD, anno 2009...?